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E' MORTO MARCO PANNELLA

Marco Pannella

la testata del quotidiano Corriere del Trentino la testata del quotidiano Trentino


Trento, 20 maggio 2016
«Pannella, un esempio 
di libertÀ e di giustizia»

Con il Trentino una storia di lungo corso.
L'omaggio anche in Consiglio comunale

da L’Adige di venerdì 20 maggio 2016

Marco Pannella, indomito guerriero dei diritti civili, morto ieri mattina in una clinica romana a 86 anni (ne riferiamo a pagina 3) aveva una storia di lungo corso anche con il Trentino Alto Adige.

Una storia iniziata negli anni Settanta, con la nascita della lista Nuova sinistra, l'incontro con Alexander Langer, l'impegno con il gruppo radicale trentino e la battaglia dei diritti calata nella nostra specificità, come quella contro conto i quattro anni di residenza per l'elettorato passivo. A lui, ieri sera, ha voluto rendere omaggio con un minuto di silenzio anche il consiglio comunale di Trento.

«Marco Pannella è stato un esempio di democrazia, giustizia e libertà per l'Italia, l'Europa e il mondo - ricorda Marco Boato, l'ex leader dei Verdi - Avrebbe meritato il nobel per la pace e, in Italia, la nomina di senatore a vita. Ho avuto un lungo rapporto con lui fin dagli anni ?70 sul divorzio, i referendum e i diritti civili, temi spesso sottovalutati dalla sinistra "classista" di allora».

La memoria torna al 1978 e all'amicizia con Langer. «Da una stanza dell'allora Hotel Roma, Pannella e io abbiamo chiamato insieme Alex Langer a Roma per chiedergli di tornare in Trentino Alto Adige Sudtirolo a promuovere Nuova Sinistra/Neue Linke, che Pannella sostenne con tutto il gruppo dirigente radicale. Nel 1979 - ricorda - tramite Fabio Valcanover, Pannella mi propose la candidatura alla Camera nelle liste del Partito radicale, in cui fui eletto. Anche nel 1987 divenni senatore di Trento grazie a un accordo tra radicali, verdi e socialisti».

Franca Berger, storica radicale, eletta nel 1988 in consiglio provinciale nella lista dei Verdi, non ha dubbi: «I trentini dovrebbero ricordare l'impegno di Pannella sulle questioni che riguardano la nostra autonomia. Il Trentino - aggiunge - ha una lunga storia di frequentazione con lui. La prima volta che Pannella, con i radicali, sbarcò in Trentino, fu nel 1978, quando assieme a Lotta Continua e ai movimenti della Sinistra extra parlamentare, che qui era molto vivace, si diede vita alla Lista di Nuova sinistra». 

Per vent'anni, fino al 1996, il rapporto con Pannella fu pressoché giornaliero: «In Trentino c'era chi pensava che fossimo una coppia, perché quando litigavamo ai Due giganti urlavamo», racconta con il sorriso. Poi le loro strade si sono divise: «Sono rimasta radicale, ma non radicale pannelliana. Come molti di quella generazione non ho condiviso la seconda stagione del partito radicale, in cui c'era l'organo monocratico. Ma è stata la parte più importante della mia vita e quindi gli auguro con tutto il cuore che ci sia buon vento nel suo nuovo viaggio. Pannella - conclude - ha seguito sempre le nostre battaglie, quelle per i diritti civili che trasferivamo sulla nostra specificità, come quella contro i quattro anni di residenza per il diritto all'elettorato passivo».

La misura della perdita, dopo 42 anni di militanza nel mondo radicale, è tutta nelle parole dell'avvocato Fabio Valcanover : «Se ne va un pezzo della mia famiglia. Il dolore mio, in questo momento, è terrificante. Se ne va come un secondo padre». La malattia non lo aveva piegato: «Lottava come un leone. Era una persona forte, con la capacità di fare le cose con amore per gli altri, per la politica. Ha nobilitato la politica e i rapporti personali. Anche nella politica non si combatteva contro, ma per garantire gli altri: questo è l'insegnamento che mi ha lasciato. Da laico per me è stato la più grande personificazione della semplicità dell'insegnamento cristiano dell'amore verso gli altri. Ho un ricordo a colori molto bello - conclude - quando venne al funerale di Livia Battisti, nell'estate del 1978. I primi passi di una grande storia che facemmo qua».

 

Marco Pannella


Trento, 20 maggio 2016
Addio a Pannella
«Grande maestro
di democrazia»

Boato: sostenne Langer. Chiomento: un faro
dal Corriere del Trentino
di venerdì 20 maggio 2016
leggi tutto in PDF


Trento, 20 maggio 2016
MARCO BOATO IN RICORDO DI
MARCO PANNELLA

«Avrebbe meritato
il Nobel per
la pace»

Intervista a Marco Boato
dal Trentino di
venerdì 20 maggio 2016

Anche Marco Boato, a lungo parlamentare e anima del movimento studentesco del ’68 a Trento, aveva conosciuto bene Marco Pannella. Tanto che fu proprio Pannella a proporgli la candidatura alla Camera dei Deputati per il partito Radicale, nel 1979. Proprio in quell’occasione, Boato venne eletto. Una conoscenza e amicizia alimentata dalle battaglie politiche comuni per i diritti civili:

«Ho avuto un lungo rapporto con Marco Pannella, fin dagli anni '70 sul divorzio, i referendum e i diritti civili, spesso sottovalutati dalla sinistra classista di allora. Nel 1978, da una stanza dell'allora Hotel Roma, Pannella e io abbiamo chiamato insieme Alex Langer a Roma per chiedergli di tornare in Trentino Alto Adige a promuovere Nuova Sinistra/Neue Linke, che Marco sostenne con tutto il gruppo dirigente radicale.
Nel 1979, tramite Fabio Valcanover, Pannella mi propose la candidatura alla Camera nelle liste del partito Radicale, in cui fui eletto. Anche nel 1987 divenni senatore di Trento grazie a un accordo tra Radicali, Verdi e Socialisti. Marco è stato un esempio di democrazia, giustizia e libertà per l'Italia, l'Europa e il mondo. Avrebbe meritato Nobel per la pace e, in Italia, la nomina a senatore a vita».

  Marco Boato

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